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Il Bar d' Hotel

  • Immagine del redattore: denis giuliani
    denis giuliani
  • 18 mag 2020
  • Tempo di lettura: 2 min

Aggiornamento: 23 mag 2020

Inizieremo questo viaggio, dall'etimologia della parola che significa sbarra/barriera, ovvero la separazione fisica tra l'area in cui vengono serviti e consumati alcolici e lo spazio restante. Nasce così il bancone bar, il nuovo teatro dove il barman mette in scena con maestria, l'arte del proprio mestiere agli occhi degli avventori.


Nel 1898 un imprenditore italiano pare che sia stato il primo ad usare questo termine, a Firenze, usando le tre lettere come sigla per "Banco A Ristoro".


Prima dell'avvento dell'epoca del bar, le origini si basavano sulla vendita e somministrazione di una bevanda calda, eccitante, di colore nero il caffè, in Medio Oriente appunto dove veniva preparato alla turca, poi con gli scambi commerciali in tutta Europa, sino ad arrivare in Italia, a Venezia dove apre il celebre Caffè Florian nel 1720.


Così aprono quei locali, che divengono incontro per artisti e poeti e per membri appartenenti all'alta borghesia o aristocratici del tempo.


A partire dal secondo dopoguerra e con il boom economico tra gli anni 50' e 60', cambia lo stile di vita e con esso le abitudini che ne conseguono. Sempre più spesso le persone passano maggior tempo fuori casa, e nel tram tram della routine quotidiana e ritmi di lavoro più incalzanti, cresce la consuetudine di consumare un espresso o la colazione al bar come momento di pausa o inizio giornata.


Proseguendo per il nostro viaggio, alla scoperta dei bar d'hotel, incontreremo sicuramente le influenze del mondo anglosassone, con la nascita dei primi American Bar d'Europa, tra cui spiccano Harry's New York Cocktail Bar di Parigi (1910) e il bar del Savoy Hotel di Londra (1921).


Con la crescita di voli internazionali e una clientela sempre più esigente e cosmopolita, che si sposta per viaggi di affari o di piacere, sempre più Grandi Hotel offrono servizi di ristorazione e bar interni, a soddisfare le richieste e bisogni dell'ospite.


Vediamo l'ascesa di eleganti American Bar dove vi lavorano Barman professionisti pronti al servizio e degustazione di alcolici, vini e cocktail. Proprio per far fronte a standards di servizio elevati e far si che lo stesso cocktail si bevesse in modo uguale, sia a New York che Tokio, molto spesso i Barman si avvalevano e ancora tutt'oggi, di ricette codificate in un unico ricettario mondiale che fa capo a I.B.A. (International Bartender Association) con sede a Singapore.


Fino a non molto tempo fa, i bar d'hotel erano frequentati soltanto dai clienti interni all'albergo come appannaggio di un certo ceto sociale e che di norma era richiesto un abbigliamento formale per poter accedere. Al contrario con i cambiamenti socio - economici e la globalizzazione degli ultimi 20 anni, l'accesso e la fruizione dei bar/ristoranti d'hotel hanno aperto le loro porte anche a clienti "esterni" e con dress-code molto meno formale rispetto al passato, sdoganando così eventuali preconcetti legati al mondo dell'hotellerie.


Concludiamo il viaggio, affermando che certamente il bar d'hotel é il luogo perfetto per incontri sia d'affari che per una cena o un aperitivo dove il Barman di fiducia potrà solleticare il vostro palato con una flûte di Franciacorta o un delizioso cocktail e che la discrezione e professionalità mai invaderanno la vostra privacy, senza rinunciare a un ambiente caldo e confortevole.

 
 
 

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